Didattica inclusiva
Con il termine "didattica inclusiva" intendiamo un orientamento educativo e uno stile didattico innovativo che permette a tutti gli alunni un apprendimento ed una formazione permanente.
Come sostenuto dalla leader del team di lavoro dell’European Agency durante il Convegno su "La ricerca di vita autonoma nelle disabilità intellettive e relazionali" in materia di educazione e istruzione: "L’inclusività è un processo di cambiamento che deve focalizzarsi su tutti gli studenti, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno una disabilità. Diversamente si rischia di originare un processo di esclusività che non porterebbe benefici".
Per cercare di fornire una risposta adeguata alle diverse esigenze dei bambini, il nostro istituto scolastico fonda le proprie radici sulla didattica innovativa che prende spunto da diversi principi e teorie pedagogiche:
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pedagogia della lumaca = ricerca continua, possibilità di confronto con le opinioni degli altri per sviluppare un reale pensiero critico. È un lavoro lento, “artigianale”, ma con un valore intrinseco determinato proprio dalla costruzione attiva del sapere. L’attesa è un principio pedagogico fondamentale; nell’attesa si impara a guardare con attenzione, a scoprire i propri talenti, a valorizzare ciò che si ha e ciò che si è (Zavalloni);
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teoria delle intelligenze multiple (Gardner) dimostra che non esiste una sola intelligenza, ma ben nove; questo vuol dire che un individuo è intelligente in nove modi diversi anche se in realtà le varie intelligenze si combinano completandosi a vicenda. L’insegnante, tenendo conto delle diverse intelligenze di ogni singolo individuo, può offrire un ventaglio di opportunità che arricchiranno e amplieranno le potenzialità di tutti;
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cooperative learning - apprendimento cooperativo identifica un preciso metodo di insegnamento mediante il quale gli alunni possono assimilare le nozioni in maniera più interattiva e lavorare insieme in gruppi non troppo numerosi. In tale contesto, l'insegnante riveste un ruolo organizzativo ma agevolante nei confronti degli studenti: egli deve pianificare le varie attività con l'intento di favorire l'apprendimento del gruppo, stimolando la collaborazione positiva che si viene a instaurare tra gli allievi. Con l'apprendimento cooperativo tutto diventa motivo di crescita e di ottimizzazione per gli alunni, i quali possono trarre vantaggio proprio dalle relazioni che si instaurano durante il percorso;
- la pedagogia dell’errore “La cosa più preziosa che puoi fare è un errore: non imparerai nulla nell’essere perfetto” (Elon Musk).
Questa teoria dà una connotazione positiva alla concezione dello “sbaglio” avvicinando il bambino ad un’auto-riflessione sul suo apprendere. Questo permette all’alunno di avere più consapevolezza di sé stesso e delle sue potenzialità e a mettere in atto una serie di “processi mentali logici”. Saper di poter sbagliare aiuta il bambino a non temere il giudizio perché consapevole del fatto che attraverso di esso la conoscenza aumenta;
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secondo Malaguzzi, noto pedagogista, l’acquisizione della conoscenza e della comprensione della realtà per i bambini è una costruzione personale in cui essi operano attivamente in maniera spontanea e naturale. Gli alunni sono gli attori del proprio processo di apprendimento. Il compito degli insegnanti è ottimizzare per gradi le potenzialità del singolo non solo per farlo esprimere creativamente, ma anche per renderlo capace di essere costruttore di conoscenza. Dal punto di vista pratico, il prodotto (disegno, elaborato artistico, attività manipolativa...) non è percepito dal bambino "bello" o "brutto" ma è giudicato in base ad una propria valutazione inerente all'attenzione avuta durante lo svolgimento del lavoro e il proprio auto-analizzarsi emotivamente e mentalmente;
- la pedagogia dell'attivismo e del costruttivismo (Dewey e Piaget) tramite l’assegnazione di compiti di realtà, ovvero di situazione-problema, quanto più possibili vicine al mondo reale, da risolvere utilizzando conoscenze e abilità già acquisite, mettendo in pratica capacità di problem-solving;
- l'apprendimento per scoperta (Bruner) basato sulla motivazione e sull'incoraggiamento alla scoperta di sè stessi. Bruner, afferma inoltre, che la mente non è passiva e che la motivazione e le condizioni sociali e culturali consentono una comprensione completa della realtà. Il bambino deve essere protagonista dell’intero processo di apprendimento, poiché in questo modo capirà ed elaborerà tutta la conoscenza in modo molto più efficace.
Metodologie didattiche
Le metodologie didattiche utilizzate nell'arco della giornata sono:
- circle time = momento di raccoglimento di idee, condivisione di pensieri e confronto con gli altri;
- cooperative learning = cooperazione tra bambini nelle attività, nelle routine e nel gioco libero;
- learning by doing = apprendere tramite l'esperienza pratica;
- peer tutoring = sostegno tra pari nelle attività e nel gioco libero;
- problem solving = capacità di porre gli alunni in una situazione problematica, rendendo però accessibili a loro le informazioni necessarie per il raggiungimento dell’obiettivo;
- role play = apprendere tramite il gioco libero.
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